Benessere economico futuro: come costruirlo e svilupparlo.

Le importantissime trasformazioni sociali e demografiche in che modo influenzeranno il benessere economico futuro? Siamo tutti d’accordo nell’affermare che l’età della pensione possa riservare meravigliose opportunità e che il terzo tempo della vita possa diventare il trampolino di lancio per la realizzazione di sogni e progetti? Se ancora non lo siamo, basterebbe riflettere su questo: la vita media si è allungata, prevenzione e medicina garantiscono sempre più anni dinamici e in salute, mentre gli ultrasessantenni stanno definendo modalità più creative e libere di invecchiare.

Alcuni dati per inquadrare la situazione

A 65 anni l’aspettativa di vita è di 22 anni per le donne e 19 per gli uomini (nel 1971 era, rispettivamente, 16 e 13 anni). Di contro, purtroppo, secondo i dati dell’Inps le pensioni di vecchiaia medie sono di 811 euro per le donne e 1493 euro per gli uomini. Confrontando i dati sulle pensioni con il reddito medio lordo mensile pro-capite, 2520 euro nel 2018, emerge subito un gap che non va certo nella direzione di assicurarci la serenità per affrontare e godere questa fase della vita. (Fonti: INPS ed ISTAT: Rapporto sull’Italia 2019)

E dunque, cosa fare per assicurarsi un adeguato benessere economico futuro?

Dobbiamo uscire dalla dipendenza del presente a tutti i costi e portare la mente ad affacciarsi sui futuri scenari della nostra esistenza, anche se sembrano lontani. Molto spesso, le persone temono di più l’idea di non arrivare alla pensione rispetto al rischio di arrivarci senza le risorse sufficienti.

Un rischio ancora più grosso se si considera il fattore – figli, ossia il fatto che oggi i figli tendono ad uscire di casa più tardi rispetto a quanto accadeva in passato, a 34 anni i maschi, a 31 anni le femmine. È pertanto presumibile che una parte di noi andrà in pensione quando i figli non saranno ancora autonomi e quindi sarà importante che la nostra pensione possa essere adeguata al mantenimento dello stile di vita di tutta la famiglia.

Da ciò, ne deriva che dobbiamo iniziare ad accantonare del denaro quanto prima possibile, meglio se con versamenti mensili costanti. Potranno essere accantonati in un fondo pensione, in una polizza, in fondi comuni di investimento, etc.

L’importanza del fattore tempo

Sicuramente lo strumento è importante, anche perché ci consente di ottenere considerabili vantaggi fiscali, ma ancora più importante è il fattore tempo: prima si inizia ad accantonare, tanto più risparmio ci ritroveremo al momento della pensione, anche perché sarà così possibile sfruttare le opportunità e le crescite dei mercati finanziari nel tempo.
Infatti, quanto più si è giovani tanto più ha senso scegliere le gestioni che puntano sulla crescita delle economie globali rispetto a quelle più prudenti: sempre il fattore tempo, infatti, consentirà di ammortizzare le eventuali flessioni nel breve periodo.
Al contrario, tanto più vicini si sarà all’età pensionabile, tanto più saggio sarà tenersi lontano da gestioni che possono rendere di più a fronte però di un’esposizione verso maggiori rischi. Iniziare molto presto ad accantonare per la pensione è così fondamentale che, se si ha modo di sottoscrivere un fondo pensione o una polizza anche per un figlio, conviene farlo già da subito dopo la sua nascita.