Il consulente patrimoniale: ruolo ai tempi del Coronavirus
Covid Tax, Virustax, contributo di solidarietà o tassa patrimoniale. Neanche esistono, ma se ne parla già da qualche settimana e da venerdì 10 aprile si sono susseguite dapprima ipotesi, poi proposte concrete. Prima fra tutte quella del PD, che attraverso Graziano Delrio e Fabio Melilli, ha annunciato un piano che prevede, attraverso la tassazione progressiva delle fasce di reddito superiori agli ottantamila euro annui (l’1,95% del totale dei contribuenti IRPEF, che sono attualmente circa 41,2 milioni) un gettito atteso di un miliardo e duecentocinquantuno milioni di euro. Prontamente, la proposta ha incassato un no trasversale sia dagli alleati di governo che dall’opposizione. Per il premier Conte “non è all’orizzonte“.
Così come le previsioni sull’andamento dei prezzi, dei rendimenti e del rischio delle attività finanziarie possono essere molto pericolose, lo stesso si può dire delle variabili macroeconomiche e delle politiche fiscali.
Forse è utile ricordare che gli impatti più significativi sul patrimonio, quelli che portano ad erodere ricchezza o peggio ancora alla rovina finanziaria, sono generati da eventi rari ed improbabili. I famosi eventi 10 sigma, affermazione che si usa frequentemente nel settore quando un soggetto, di fronte ad un evento sfavorevole, raro ed imprevisto, lo considera come la realizzazione di un processo stocastico del quale i momenti sono noti, non considerando la possibilità di aver usato una distribuzione di probabilità sbagliata. Questi ultimi, purtroppo, hanno la peculiarità di essere sempre inaspettati. E infatti, se non lo fossero, non accadrebbero.
Lo sanno bene in Grecia dopo l’umiliante esperienza con la troika (creata con il Fesf – il fondo europeo per la stabilità finanziaria, precursore del MES) e se lo ricorderanno bene i cittadini ciprioti, che nel 2013, dopo essere passati anche loro per le forche caudine della troika, si sono svegliati all’improvviso con i conti correnti “alleggeriti” (Leggi qui l’articolo). Lo apprendiamo bene oggi vivendo quotidianamente le tragiche conseguenze del coronavirus.
È evidente che una delle fondamentali sfide della consulenza patrimoniale è la tutela dagli eventi che hanno una bassa probabilità di manifestarsi (“Tail Risks”), ma un impatto significativo e potenzialmente devastante sul valore complessivo del patrimonio. Meglio ancora sarebbe sfruttarli a proprio vantaggio.
Ma allora qual è l’obiettivo primario del consulente patrimoniale oggi? Non solo essere in grado di gestire l’emotività, ma anche di compiere una rigorosa analisi di scenario, allargando il proprio intervento alla valutazione contestuale di tutti gli asset del cliente, con l’unico obiettivo di accompagnarlo al raggiungimento dei suoi obiettivi, tutelandolo dagli shock esterni (anche quelli fiscali) durante tutto il percorso.
Laurea specialistica in Economia e Management delle Istituzioni e dei Mercati Finanziari presso l’Università commerciale Luigi Bocconi di Milano. Divisional Manager. Responsabile della selezione e dello sviluppo della rete per il Nord Italia presso ULNLIFE SPA.