IL WELFARE AZIENDALE: in Italia sta diventando una scelta sempre più estesa
Con il termine welfare aziendale si intende l’insieme delle iniziative di natura contrattuale o unilaterale, da parte del datore di lavoro, volte a incrementare il benessere dei propri dipendenti e delle loro famiglie attraverso una diversa ripartizione della retribuzione, che può consistere sia in benefit sia nella fornitura diretta di servizi, o in un mix delle due soluzioni.
Di welfare aziendale si sente pertanto parlare sempre più spesso, anche a seguito delle novità introdotte lo scorso anno dalla Legge di Stabilità: ma di cosa si tratta esattamente?
Il Welfare aziendale in Italia
Con l’espressione “welfare aziendale”, oggi sempre più utilizzata, si va ad identificare un ampio ventaglio di servizi e di benefit.
I benefit sono prestazioni non monetarie finalizzate a incrementare il benessere individuale e familiare dei lavoratori dipendenti sotto il profilo economico e sociale. Possono riguardare i bisogni previdenziali e assistenziali e altri beni detti Fringe Benefit.
Ad oggi più del 50% delle aziende italiane ha all’attivo un piano welfare. Retribuire i dipendenti, con servizi, mira ad aumentare la fidelizzazione e il senso di appartenenza all’azienda, oltre che migliorare la qualità del lavoro.
Il Welfare aziendale può essere definito uno strumento di “attraction” e di “brand reputation”, una leva strategica del personale per l’aumento della produttività. Un modello «tutto compreso» che per anni ha contraddistinto il servizio pubblico italiano ma che oggi sta subendo forti cambiamenti. Previdenza e Sanità sono le voci che oggi pesano in modo significativo sul bilancio pubblico e i governi sono orientati a rivedere le politiche di sussistenza.
Nell’ultimo decennio è stato avviato un percorso avente 2 obiettivi:
- La riduzione della spesa pubblica sanitaria
- Introduzione dei fondi sanitari integrativi
E’ stato avviato un processo di responsabilizzazione delle imprese verso la salute dei propri dipendenti, in modo da cogliere le opportunità per fidelizzarli, migliorare la loro produttività e la partecipazione alla vita d’impresa.
Per l’intermediario assicurativo è importante cogliere rapidamente questa opportunità, in modo da poter dare un valore consulenziale alla gestione delle risorse e strumenti su aspetti fondamentali tra datori di lavoro e loro dipendenti.
I vantaggi per l’impresa e per i dipendenti
Tra le motivazioni che spingono le imprese ad attuare iniziative di welfare ritroviamo:
- Strategie: rafforzare la reputazione dell’azienda verso una pluralità di stakeholders, in modo da garantire sostenibilità del business.
- Focus sulle risorse umane: fidelizzare i dipendenti, instaurando relazioni collaborative, benessere organizzativo e quindi produttività del lavoro.
- Vantaggi economici immediati: puntano all’utilizzo di benefici fiscali per ottimizzare i costi del lavoro, incentivando anche la produttività e riducendo anche i tempi di assenza per malattia, grazie all’intervento rapido in strutture dedicate.
“Il welfare aziendale è poi particolarmente importante per le PMI, cuore dell’economia italiana. Dobbiamo lavorare sul welfare e sullo scambio salario-produttività“, ha ricordato Vincenzo Boccia, presidente Confindustria, secondo cui il welfare può diventare la chiave per l’abbassamento del cuneo fiscale.
Due sono gli interventi normativi importanti dell’ultimo decennio:
- Il Decreto Sacconi che ha istituito l’anagrafe dei Fondi Sanitari con due distinte sezioni
- Il Decreto Lorenzin che ha successivamente e recentemente stabilito un taglio dei ticket sanitari per circa 200 prestazioni
Lo scenario attuale vede quindi la compresenza di:
- Mutuo soccorso
- Fondi
- Cassa
Dal rapporto 2019 Think Tank “Welfare Italia” si evince che il segmento della sanità integrativa coinvolge 12,6 milioni di beneficiari nel 2018. Di questi 12,6 milioni, il 46% è legato ai fondi sanitari integrativi. Seguono i fondi in autogestione con il 24% degli aderenti e le casse professionali con il 16%. Infine, polizze individuali e mutue raggiungono solo il 12% e il 3% del bacino di utenza.

Beneficiari di forme di sanità integrativa in Italia (numero e valori in percentuale), 2018. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati Ministero della Salute – Anagrafe dei Fondi e UniSalute, 2019.
Cos’è la polizza Welfare Aziendale: i benefici di una cassa di assistenza
Una Cassa di Assistenza è un’associazione senza fini di lucro, istituita allo scopo di attuare prestazioni assistenziali mediante sottoscrizione di polizze di assicurazioni. Lo strumento della Cassa si rivela vantaggioso sotto il profilo fiscale per quanto riguarda i contributi versati dal datore di lavoro e dal dipendente.
“non concorrono al reddito da lavoro dipendente i contributi di assistenza sanitaria versati dal datore di lavoro o dal lavoratore ad enti o casse aventi esclusivamente fine assistenziale in conformità a disposizioni di contratto o di accordo o di regolamento aziendale per un importo non superiore complessivamente ad 3.615,20 Euro”. (dall’ art. 51, comma 2, lett.a) del TUIR approvato con D.P.R. 22/12/86 n. 917).
Quando c’è il beneficio fiscale?
- Cassa con esclusiva finalità assistenziale.
- Il versamento deve essere previsto da contratto collettivo o regolamento aziendale.
- Il contributo versato dal lavoratore è trattenuto dal datore direttamente dalla retribuzione mese.
Come funziona una polizza Welfare Aziendale?
La polizza offre un benefit salute, un aiuto economico al dipendente in diverse situazioni in cui può aver bisogno di cure mediche e assistenza socio sanitaria. Tra le garanzie:
- Rimborso spese mediche
- Rimborso spese odontoiatriche
- Assistenza
- Long term care
- Polizze contro il rischio di infortuni
L’appetibilità di un’azienda oggi si valuta anche in termini di piani di welfare aziendale, ossia di servizi messi a disposizione dei propri dipendenti per aumentarne il livello di benessere, non solo economico.
Ho conseguito la laurea specialistica in Finanza presso l’Università degli Studi di Perugia e da più di 10 anni mi occupo di consulenza assicurativa e finanziaria.
La mia vera passione? Il tennis.
– La vita, come il tennis, è questione di tempi