La tutela del patrimonio: significato, rischi e come ottenerla
La tutela del patrimonio è un concetto particolarmente importante e molto ampio, che racchiude non solo le ricchezze materiali, ma anche la capacità di produrlo e di tutelarlo. Quest’articolo nasce per fornire alcuni importanti suggerimenti e spiegazioni su che cos’è la tutela del patrimonio.
Tutela del patrimonio: significato.
La tutela del patrimonio non è solo la protezione della ricchezza accumulata, ma anche la protezione della capacità reddituale che un individuo, una famiglia, un’azienda sarebbero idonei a produrre in un determinato periodo di tempo, a determinate condizioni. Tutelare il patrimonio significa quindi tutelare il lavoro, la salute, la vita e la ricchezza accumulata.
In un mio precedente articolo, si è posto l’accento sulla creazione di benessere economico futuro e sulla tutela della continuità economico reddituale, intesa appunto come tutela del lavoro, dell’integrità fisica, della salute e della vita. In questa sede verrà approfondito l’ultimo pilastro, quello relativo alla tutela della ricchezza.
La ricchezza, per innumerevoli fattori, è il risultato di un’operazione di accumulo e stratificazione nel tempo. Questo processo avviene il più delle volte secondo uno sviluppo casuale.
La situazione in Italia.
Com’è la situazione nel nostro Paese? Osservando qui la curva del PIL italiano dal secondo dopoguerra ad oggi, si osserva che dal 1960 al 2008 l’Italia ha costruito una ricchezza senza precedenti, come mai prima nel corso della sua storia moderna. Inoltre, la foto scattata a fine 2018 da Banca d’Italia ed Abi, ci indica che le famiglie italiane detengono attività finanziarie per 4.287 miliardi di euro, di cui 1.371 miliardi di euro fermi sui conti correnti.
Tutela del patrimonio: rapporto Debito/PIL in Italia
In aggiunta alla ricchezza finanziaria, per avere una rappresentazione esaustiva della patrimonialità complessiva degli italiani, va aggiunta anche la ricchezza immobiliare. Secondo il più recente studio effettuato dal dipartimento finanze dell’agenzia delle entrate (per approfondimenti si rimanda al volume «Gli immobili in Italia» disponibile gratuitamente sul sito www.agenziaentrate.gov.it.) il valore del patrimonio abitativo italiano ammonta a 6.004,4 miliardi di euro.
Inoltre, la pubblicazione del Credit Suisse sul Global Wealth Report 2019 conferma che l’Italia è il paese con il più alto rapporto ricchezza netta / Pil al mondo, seguita dalla Svizzera. Dunque un enorme patrimonio da tutelare e salvaguardare per le future generazioni.
Tutela del patrimonio: rischi e opportunità.
Attualmente esiste un ampio universo di possibilità ed opportunità idonee a tutelare il patrimonio. Dai contratti di assicurazione sulla vita ai Trusts, dalla donazione al fondo patrimoniale, dalla società semplice alle società di capitali, fino ad arrivare al testamento, lo strumento di pianificazione successoria per eccellenza. Tutti strumenti potentissimi ed estremamente efficaci, ma che per sviluppare al meglio i loro benefici hanno bisogno di tempo e tempismo.
Anche se non ce ne rendiamo conto, quotidianamente il nostro patrimonio è esposto a dei rischi. La minaccia più grande è rappresentata dal fatto che tali rischi il più delle volte non vengono percepiti o, spesso, non vengono sentiti come propri. L’incidente, il fallimento, la malattia, la crisi coniugale, le liti ereditarie, rappresentano rischi concreti che, purtroppo, non vengono vissuti come riferibili al proprio patrimonio e alla propria famiglia fino al momento in cui non si manifestano.
Spesso non ci pensiamo o ci pensiamo troppo tardi. L’intervento, in quel caso, potrebbe essere inutile o, nella migliore delle ipotesi, poco efficace. È purtroppo ancora troppo radicato, e soprattutto per noi italiani inveterato, il pensiero che l’evento negativo accada sempre all’altro. Per avere dimostrazione di quanto detto, basterebbe leggere il rapporto “AllontANIAmo i rischi – rimANIAmo protetti” edizione 2019 dell’ANIA. Nel 2019 solo una famiglia su dieci ha attivato soluzioni assicurative.
Praticamente ogni italiano possiede una casa, in media la componente più rilevante dell’intero patrimonio, ma solamente il 3% delle abitazioni è assicurato. Una tendenza che diventa sempre più rischiosa alla luce del progressivo invecchiamento della popolazione e della discontinuità lavorativa, elementi che rendono fondamentale l’attivazione di coperture assicurative. Nonostante ciò, sempre stando alle statistiche, in media, in un anno le compagnie assicurative trasferiscono ai loro clienti circa 120 miliardi di euro a compensazione delle spese sostenute a seguito di un incidente o del decesso di un familiare.
L’attivazione di adeguate coperture assicurative dovrebbe essere un elemento fondamentale nella pianificazione economica di famiglie e aziende. La propensione a “rischiare” e a non stipulare assicurazioni è un trend che, oltre a essere pericoloso per le singole persone, frena il progresso del Paese e la stabilità economica per almeno due motivi: da un lato l’entità delle perdite economiche derivanti da un evento imprevisto spesso è di gran lunga più elevata rispetto ai risparmi accumulati da una persona o da un nucleo familiare, con conseguenze disastrose sul piano economico per famiglie e imprenditori; dall’altro lato, la tendenza italiana alla sottoassicurazione mette in pericolo la stabilità finanziaria del Paese: le polizze assicurative, infatti, riducendo l’esposizione al rischio, promuovono lo sviluppo finanziario e la crescita economica a livello statale.
Cambiare atteggiamento, affidarsi al Consulente Patrimoniale.
Il coronavirus ci ha insegnato che le catastrofi possono essere molto democratiche, come i sinistri: colpiscono tutti indistintamente. E allora è il momento di cambiare atteggiamento verso la gestione dei rischi e la ricerca di quella sicurezza, peraltro naturalmente insita in ogni uomo come indicato anche nella scala di Maslow, inserendola al secondo gradino dopo le prime necessità di sopravvivenza.
Quando si tratta di patrimonio, occorre sempre muoversi per tempo, con programmazione e visione prospettica. Prima, mai dopo. Se è palese l’utilità di pianificare per tempo ed in modo accurato il passaggio generazionale del proprio patrimonio, ulteriormente preziosa è l’attività diretta a costruire il patrimonio in un’ottica di protezione e pianificazione successoria attraverso l’impiego congiunto di strumenti assicurativi e soluzioni giuridiche di tutela, gestione e controllo.
Il consulente patrimoniale quindi, nell’esercizio della sua professione, sempre in linea con le caratteristiche, le peculiarità, le esigenze e gli obiettivi dei propri clienti, li seguirà non solo nella pianificazione successoria del patrimonio accumulato, ma, passo dopo passo, anche nell’ottimizzazione finanziaria, fiscale e successoria del processo di accumulo della ricchezza.
Laurea specialistica in Economia e Management delle Istituzioni e dei Mercati Finanziari presso l’Università commerciale Luigi Bocconi di Milano. Divisional Manager. Responsabile della selezione e dello sviluppo della rete per il Nord Italia presso ULNLIFE SPA.