Long Term Care: l’Italia vince il primato di longevità
Secondo quanto riportato da Italia Longeva, l’Italia è tra i paesi più vecchi al mondo e necessita di un rinnovamento dell’organizzazione dei servizi offerti agli anziani, al fine di gestire e tutelare al meglio quella che rappresenta un’eccellente conquista per un popolo: la longevità.
L’invecchiamento della popolazione italiana rischia di essere una “bomba” non solo per il settore sanitario, ma per gli equilibri economici e sociali dell’intero Paese, dato che solo il 10% della spesa sanitaria viene riservata alla Long Term Care.
In quest’articolo parleremo di:
Uno sguardo al futuro
Insieme alla prospettiva di vita aumenta anche il rischio di non autosufficienza. Secondo i dati Istat, attualmente le persone con più di 65 anni costituiscono il 21,4% della popolazione italiana e di queste più di 2,5 milioni sono non autosufficienti.
Da qui al 2030, 8 milioni di anziani avranno almeno una malattia cronica grave, come ad esempio ipertensione, diabete, demenza, malattie cardiovascolari e respiratorie. Secondo il Professor Roberto Bernabei, “curarli tutti in ospedale sarebbe come trasformare le principali città italiane in grandi reparti a cielo aperto”.
Aumenterà quindi la spesa per la cura e l’assistenza a lungo termine degli anziani, mentre diminuirà la forza produttiva del Paese e non ci saranno abbastanza giovani per prendersi cura degli anziani.
Già oggi, in Italia, sono almeno 1 milione le persone, i cosiddetti care giver, che si prendono cura di parenti non più autosufficienti, dedicando loro buona parte del loro tempo e spesso mettendo anche a repentaglio la propria sicurezza economica. Stando alle stime del Censis, infatti, sono oltre 561 mila le famiglie che, per pagare l’assistenza a un familiare non autosufficiente, hanno dovuto erodere i propri risparmi, vendere l’abitazione o addirittura indebitarsi.
Quanto costa la #nonautosufficienza
Nel momento in cui una persona perde la propria autosufficienza, i familiari si trovano davanti a 3 possibilità:
- ricorrere ai servizi di assistenza pubblici o privati, le cosiddette residenze sanitarie assistenziali (RSA). Le residenze sanitarie assistenziali hanno rette che si aggirano in media sui 3.000 euro al mese;
- ricorrere all’aiuto delle assistenti familiari (le cosiddette badanti). Il costo medio di una badante regolarmente assunta si aggira sui 18.000 euro all’anno e comporta comunque una compartecipazione dei familiari all’assistenza per far fronte ai giorni di riposo e al periodo di ferie dovuti;
- prendersi cura in prima persona del familiare non autosufficiente, assumendo il ruolo di caregiver familiare. Prendersi cura personalmente di un familiare non autosufficiente spesso vuol dire rinunciare al proprio lavoro, con conseguenze economiche che possono essere anche pesanti. Inoltre richiede di stravolgere pesantemente la propria vita e questo può avere conseguenze pesanti anche sul piano psicologico.
In Italia, sebbene sia molto forte la cultura dell’assistenza familiare, è ancora poco sviluppata l’attitudine a creare per tempo le condizioni economiche che permettano di far fronte a problemi come la disabilità e la non autosufficienza e, in tal senso, non esistono nemmeno normative che stimolino le famiglie a dotarsi di paracadute adeguati.
In alcuni paesi dell’UE, come ad esempio in Germania, già dal 1995 è stato istituito l’obbligo di stipulare una polizza Long Term Care, proprio per evitare che le famiglie possano trovarsi in gravi difficoltà economiche se dovessero farsi carico di una persona non autosufficiente o disabile.
Che cos’è la Long Term Care
La Long Term Care è un’assicurazione che copre le spese derivanti dall’impossibilità di svolgere autonomamente le normali funzioni della vita quotidiana (azioni semplici come muoversi, lavarsi e mangiare), con conseguente menomazione dell’autosufficienza, non necessariamente dovuta a malattia o infortunio, ma anche a senescenza.
Tale polizza, perciò, viene acquistata per proteggersi dal rischio di non autosufficienza in età avanzata, quando risulta particolarmente utile avere una somma per pagare una badante o una casa di cura o per avere la necessaria assistenza.
Con questa soluzione, si ottiene il diritto al versamento di una rendita periodica quando si verifica la non autosufficienza. L’importo della rata può essere prestabilito in modo forfettario o può variare in base al grado di autosufficienza.
Ovviamente anche la polizza LTC ha dei limiti e delle esclusioni, ad esempio l’età massima per la sottoscrizione (solitamente non oltre i 60-65 anni), il periodo di carenza per la non autosufficienza derivante da malattia o malattia mentale o dovuta a condizioni preesistenti alla sottoscrizione del contratto, esclusione di condizioni specifiche.
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“Una foto non si scatta, si crea.”